Costruiamo Gentilezza

De Maestri Paola Mara

Località: Lombardia
Ente: insegnante primaria
Intervista conoscitiva

Da piccola chi è stato il tuo “insegnante” di gentilezza?

I primi ricordi riguardano mia nonna Rosa, con la quale trascorrevo le giornate ad impastare sul tavolo da cucina; si sedeva su una grande sedia marrone nel porticato e mi sbucciava le mele con la roncola; insieme andavamo a raccogliere le noci …gentilezza quotidiana. Un altro esempio che mi arriva ancora dai miei primi anni di vita risale alla scuola dell’infanzia, allora scuola materna. Nella mia mente ancora vive l’immagine di quella maestra, minuta, con un grande chignon, che con il pianoforte intonava “le note della gentilezza” ai suoi bambini. Negli anni la maestra Anna è diventata anche mia insegnante di musica al corso per entrare nella banda del paese. Fino all’ultimo, da adulta, ogni volta che ci incrociavamo sulla via del paese mi dispensava sempre un sorriso e parole delicate.

 

Come insegni agli alunni la gentilezza?

L’insegnamento è un percorso quotidiano, fatto di piccoli gesti, di sorrisi. Per questo una volta alla settimana, a turno, scegliamo un modo per dimostrare la gentilezza verso i compagni, ad esempio inventando un saluto particolare, suggerendo un buon proposito da applicare tutti. La gentilezza viene spontanea quando riusciamo ad entrare in empatia con il prossimo. Per questo ogni tanto proponiamo anche “Il gioco delle emozioni”. Si individuano alcune emozioni (gioia, noia, rabbia…) da imitare attraverso i gesti oppure raccontando un fatto realmente accaduto. I compagni devono capire di quale emozione si tratta.

 

Una parola gentile che usi sovente con i tuoi alunni?

La parola che pronuncio spesso ai miei alunni e che secondo me è legata alla gentilezza è “pazienza”. La gentilezza è un atto spontaneo, ma non sempre viene recepito e contraccambiato. Essere gentili, spesso richiede molta pazienza.

 

Come può la gentilezza aiutare bambini e ragazzi a vivere la scuola più serenamente?

Per stare bene insieme è importante rispettare le regole della convivenza. Sicuramente un atteggiamento positivo e propositivo come quello della gentilezza può rendere la giornata meno pesante. Le difficoltà, se possiamo contare anche solo su un sorriso di chi ci sta vicino, si riescono ad affrontare con più determinazione.

 

Quando un alunno sbaglia, come lo correggi con la gentilezza?

Sbagliare fa parte del nostro essere “umani”. Generalmente dico “non preoccuparti”, non solo ai bambini ma anche agli adulti. Poi cerco comunque di far riflettere sull’errore e sulla possibilità di recuperare.

 

Cosa significa per te essere costruttore di gentilezza?

Prima di tutto vivere la gentilezza in prima persona, come modo di proporsi.