Costruiamo Gentilezza

Laforgia Rosalinda

Località: Puglia
Ente: insegnante nido
Intervista conoscitiva

Da piccola chi è stato il tuo “insegnante” di gentilezza?

I miei genitori, sempre pronti ad avere una mano tesa per l’altro, per aiutarli anche solo tramite parola di conforto, sempre presenti verso chi chiedeva aiuto. Oggi sono due persone guida per i loro nipoti, nell’essere sempre gentili verso l’altro. La gentilezza che si tramanda di generazione in generazione, per un mondo migliore.

Come insegni agli alunni la gentilezza?

Ai miei bimbi del nido, insegno pratiche di gentilezza iniziando da me stessa proprio perché è l’età del gioco simbolico, l’età dell’imitazione dell’adulto. Per questo non mancano mai le carezze, gli abbracci, e le paroline magiche come grazie, prego e sono qui per te.

Una parola gentile che usi sovente con i tuoi alunni?

La parola grazie è la prima base di partenza per una condivisione serena tra pari.

Come può la gentilezza aiutare bambini e ragazzi a vivere la scuola più serenamente?

Come dicevo alla domanda precedente, essere disponibili verso gli altri, aiutare l’altro significa in primis attuare una condivisione, non solo materiale ma anche di momenti temporali, serena tra i pari e poi ci rende gratificanti, quella gratitudine che porta ad una pace interiore.

Quando un alunno sbaglia, come lo correggi con la gentilezza?

Al nido modo migliore è porsi attraverso i gesti e dunque accompagniamo il bambino a chiedere scusa attraverso un abbraccio e una carezza verso l’altro. Quando il linguaggio si sarà sviluppato maggiormente, alla gestualità si associa anche la parola “scusa”.

Cosa significa per te essere costruttore di gentilezza?

Essere costruttore di gentilezza significa gettare basi solide per essere empatici, affinché si possano attuare atteggiamenti positivi favorevoli all’ascolto, al sostenere e aiutare gli altri. Oggi pratiche importanti per una vera attuazione di inclusione, perché attraverso l’essere gentili, generosi, aperti al dialogo è possibile far sentire, ognuno di noi, speciali ed appartenere ad una generazione comune che non divide ma che, anzi, unisce!