Costruiamo Gentilezza

Binel Monique

Località: Valle d'Aosta / Ayas
Intervista conoscitiva

ASSOCIATA  n° 89 – 2024

Di cosa ti occupi?

Sono infermiera, dopo tanti anni di lavoro in ospedale ora mi occupo di cure domiciliari e assistenza a pazienti residenti in strutture protette. 

Una proposta per costruire gentilezza gentilezza che proponi come socio di cor et amor?

Al momento sto organizzando alcune piccole iniziative a tema gentilezza riservate ai bambini, mi piacerebbe organizzare qualcosa che coinvolga anche gli adulti. Il mio obiettivo poi è portare con me la gentilezza al lavoro, nei tanti piccoli gesti di cura che compio ogni giorno.

Cosa significa per te costruire gentilezza con il cuore e con amore?

Quando ci approcciamo ad un’altra persona spesso lasciamo che lo stress, le preoccupazioni del momento e la stanchezza prendano il sopravvento. È importante ricordare di lasciare da parte tutte queste emozioni negative, di accogliere l’altro soprattutto con curiosità e empatia. 

Come promuoverai Costruiamo Gentilezza sul tuo territorio?

Attualmente cerco, almeno una volta al mese, di organizzare un’attività con un gruppo di bimbi. Visto che al momento non è possibile incontrarsi tutti insieme, propongo qualche piccolo gioco (spesso cerco nella giocopedia della gentilezza) che si possa fare in famiglia, oppure segnalo libri per bambini, film e animazioni a tema.

Una regola di gentilezza che è importante conoscere?

Accogliere chiunque con un saluto e un sorriso e lasciarlo con un sorriso e un augurio, anche solo quello di avere una buona giornata.

Cosa significa essere associata a Cor et Amor?

Per me ha un grande valore sapere di far parte di una squadra, di un gruppo di persone che si  impegnano per lo stesso obiettivo.

Come è comparsa la gentilezza nella tua vita?

Grazie a mia zia che mi ha fatto conoscere la giornata dei giochi della gentilezza. Da quel momento ho avuto modo di riflettere su questa parola, apparentemente di poco conto e invece così importante, e sul modo in cui può cambiare la nostra vita. 

Chi rappresenta per te un buon esempio di gentilezza?

Se ci si presta attenzione ci si accorge di essere circondati da piccoli gesti di gentilezza, nella vita di tutti i giorni. Per me sono spesso d’esempio di molti colleghi infermieri che anche tra mille difficoltà riescono sempre a donare aiuto e conforto. 

Una citazione sulla gentilezza che ricordi volentieri?

“Ma in un altro libro di J.M. Barrie che si intitola L’uccellino bianco… l’autore scrive…» il signor Kiap ha cominciato a sfogliare un libriccino posato sul podio finché non ha trovato la pagina che stava cercando, e poi si è messo gli occhiali. «”Non dovremmo forse inventare una nuova regola di vita… cioè cercare di essere sempre un po’ più gentili del necessario?”»

A questo punto il signor Kiap ha alzato gli occhi sul pubblico. «Più gentili del necessario» ha ripetuto. «Che frase meravigliosa, non è così? Più gentili del necessario. Perché non è sufficiente essere gentili. Bisogna essere più gentili di quanto ci viene richiesto. Il motivo per cui amo questa frase, questo concetto, è perché mi rammenta che portiamo con noi, in quanto esseri umani, non solo la capacità di essere gentili, ma prima di tutto la gentilezza come vera scelta di vita”

Passi di

Wonder

R.J. Palacio

Monsieur Ibrahim, quando dico che il sorriso è roba da ricchi, intendo dire che è roba per gente felice”

Ecco, è qui che ti sbagli. E’ il sorridere che rende felici”.

“Col cavolo”!.

“Prova”.

“Col cavolo, ho detto”.

 “Ma scusa, Momo, tu sei educato, no”?

“Per forza, se non voglio rimediare un ceffone”.

“Ecco. Educato va bene. Cordiale è meglio. Prova a sorridere e vedrai”.

Beh, dopo tutto, con monsieur Ibrahim che me lo chiede con tanta gentilezza, allungandomi una scatoletta di choucroute di qualità sopraffina, vale la pena provare…

Il giorno dopo, sembro un malato che si sia beccato il virus durante la notte: sorrido a tutti.

“Mi spiace, professoressa, non l’ho capito il problema di matematica”.

E zac! un sorriso.

“Non sono proprio riuscito a farlo”!

“Va bene, Mosè, te lo rispiego”.

Una cosa mai vista. Non uno strillo, non una minaccia. Niente.

Alla mensa…

“Posso avere un po’ di crema di marroni”?

E zac! un sorriso.

“Grazie, con un po’ di formaggio bianco”.

E mi danno quello che chiedo.

L’euforia è totale.  Più niente mi resiste.

Mounsieur Ibrahim mi ha dotato dell’arma assoluta.

Passi di “Monsieur Ibrahim e i fiori del corano di E.E. Schmitt