Costruiamo Gentilezza

Scortegagna Milva

Località: Veneto / Schio
Intervista conoscitiva

Come intendi costruire gentilezza nella tua comunità locale?
Con azioni concrete che promuovano il rispetto, la solidarietà e l’inclusione. La promozione all’educazione alla gentilezza partirà dal coinvolgimento delle scuole in
attività che favoriscano il rispetto reciproco, il dialogo aperto e l’empatia. L’obiettivo è quello di far capire, partendo dai più piccoli, che nella quotidianità l’agire
con gentilezza crea un circolo virtuoso che ispira gli altri a fare lo stesso, portando beneficio all’intera comunità.

Da piccola chi è stato il tuo esempio di gentilezza?
I miei genitori con piccoli gesti quotidiani mi hanno insegnato a rispettare e ad avere attenzione per chi mi stava accanto. Azioni che si concretizzavano nell’aiutare chi
aveva bisogno, accogliere, a volte anche con pazienza ed affetto, chi aveva necessità di essere ascoltato o, più semplicemente, salutare sempre con un sorriso e ringraziare
chi mi aveva offerto aiuto.

Una parola gentile che usi sovente con i tuoi concittadini?
Grazie: una piccola parola che però racchiude in sé riconoscenza e rispetto, elementi essenziali per mantenere un’atmosfera di collaborazione e rafforzare il senso di appartenenza all’interno della comunità. Il semplice atto di ringraziare crea una forte connessione e valorizza l’impegno altrui.

Come può la gentilezza rendere più unita la comunità mettendo al centro i bambini?
Partendo dal presupposto che trattare le persone con rispetto e gentilezza può ispirare un cambiamento nel comportamento – poiché le persone tendono a rispecchiare gli atteggiamenti altrui – diventa fondamentale partire dai più piccoli che tendenzialmente agiscono per imitazione. È essenziale dunque educare i più giovani a valori come il rispetto, la solidarietà e l’altruismo, per creare un ambiente armonioso e inclusivo. L’educazione alla gentilezza può avvenire nella scuola con progetti che insegnino il rispetto per la diversità, la risoluzione pacifica dei conflitti e l’aiuto reciproco. I bambini poi portano questi valori fuori dalla scuola, influenzando positivamente le loro famiglie ed il contesto in cui vivono. O, ancora, creando ambienti dove i bambini si sentano accolti e sicuri, come parchi, biblioteche e luoghi di aggregazione e di cultura. Questo può contribuire a costruire, con un effetto alone, un senso di appartenenza e fiducia tra i membri della comunità.

Quando un cittadino si comporta con maleducazione verso la comunità, come lo correggeresti con la gentilezza?
La correzione di una maleducazione, se fatta con gentilezza richiede un approccio rispettoso poiché l’obiettivo è promuovere un cambiamento senza generare un
conflitto. Prima di agire ascolterei, per capire le ragioni del comportamento. Spesso dietro ad un comportamento scorretto c’è un forte senso di frustrazione o di stress, perciò mostrando empatia ed ascolto attivo posso sperare in un’apertura al dialogo. Con il dialogo, poi, spiegherei gentilmente come il comportamento abbia avuto un impatto negativo sulla comunità e, senza accusare, ma evidenziando come tutti possano trarre beneficio da un comportamento più collaborativo e attento agli altri, suggerirei un modo più appropriato di agire.

Come Assessore alla Gentilezza, cosa significa per te essere un costruttore di gentilezza?
Significa promuovere attivamente una cultura di rispetto, empatia e collaborazione all’interno della comunità. Il ruolo implica l’impegno a creare un ambiente in cui la
gentilezza diventi il principio guida nelle interazioni tra i cittadini e nelle decisioni dell’amministrazione.
Essere un costruttore di gentilezza significa contribuire a ridurre le tensioni, promuovendo il dialogo e la comprensione, lavorando per il benessere comune attraverso azioni concrete che valorizzino tutta la comunità.