Costruiamo Gentilezza

Tridenti Noemi

Località: Abruzzo / Manoppello
Intervista conoscitiva

Come intendi costruire gentilezza nella tua comunità locale?  

Intendo costruire gentilezza a partire dai piccoli gesti quotidiani, quelli che troppo spesso oggi rischiano di andare perduti: una stretta di mano, un sorriso condiviso, una parola cortese, la disponibilità ad ascoltare, il tempo dedicato a chi ha bisogno. Credo fermamente che la gentilezza si trasmetta con l’esempio e si nutra di educazione. Per questo promuoveremo iniziative, soprattutto nelle scuole, affinché i bambini crescano riconoscendo nel rispetto, nell’ascolto e nell’empatia i valori fondamentali della convivenza civile. La scuola sarà il punto di partenza, ma il nostro impegno abbraccerà l’intera comunità, anche grazie alla collaborazione con il mondo del volontariato e con le associazioni del territorio, autentici custodi di umanità, solidarietà e coesione sociale.  

Chi è stato, da piccolo, il tuo esempio di gentilezza?  

Il mio primo e più grande esempio di gentilezza è stato mio nonno Elio. Con il suo modo di fare semplice e discreto, mi ha insegnato che la gentilezza si manifesta nell’educazione e nella capacità di condividere ciò che si ha, anche quando è poco. Portava sempre con sé un sorriso dolce e genuino, che non negava mai a nessuno.  

Qual è una parola gentile che usi sovente con i tuoi concittadini?  

La parola che uso più spesso è buongiorno. È un gesto semplice che significa riconoscere la presenza dell’altro, creare un contatto umano e condividere un momento. In quel piccolo incontro si racchiude la bellezza della gentilezza, capace di accendere un sorriso. 

Come può la gentilezza rendere più unita la comunità, mettendo al centro i bambini?  

I bambini imparano soprattutto osservando. Se crescono in un ambiente in cui la gentilezza è pratica quotidiana, imparano a rispettare gli altri, a collaborare e a sviluppare empatia. Coinvolgendoli in progetti dedicati alla gentilezza, diamo loro lo spazio per sentirsi parte attiva della comunità e per diventare i suoi futuri custodi.   

Quando un cittadino si comporta con maleducazione verso la comunità, come lo correggeresti con la gentilezza?  

La gentilezza non significa accettare passivamente comportamenti scorretti, ma piuttosto saper indicare con tatto e fermezza la via del rispetto reciproco. Parlerei con il cittadino, aiutandolo a comprendere l’effetto delle sue azioni sugli altri e proponendo modi più rispettosi di agire. Credo che la comunicazione sia lo strumento più prezioso in questi casi. 

Come Assessore alla Gentilezza, cosa significa per te essere un costruttore di gentilezza?  

Essere un costruttore di gentilezza significa incarnare ogni giorno, con sincerità e coerenza, i valori di rispetto, attenzione e ascolto che vogliamo vedere fiorire nella comunità.