Costruiamo Gentilezza

Zuffi Benedetta

Località: Toscana / Civitella Paganico
Intervista conoscitiva

1. Come intendi costruire gentilezza nella tua comunità locale?

Costruire gentilezza nella comunità locale può essere a mio avviso un’esperienza tanto gratificante quanto complessa, la mia idea sarebbe quella di organizzare eventi comunitari come raccolte di cibo, giornate di pulizia del quartiere o attività dedicate ad anziani e bambini, occasioni in cui le persone possano incontrarsi e aiutarsi a vicenda, mi piacerebbe creare un gruppo di volontariato locale che si occupi di sostenere le persone in difficoltà come gli anziani, le famiglie in crisi o gli animali abbandonati, un altro aspetto molto importante su cui vorrei lavorare è la comunicazione empatica, organizzando workshop o incontri per imparare a comunicare in modo più rispettoso e comprensivo, aiutando le persone a comprendere meglio i bisogni e i punti di vista altrui, inoltre mi sta molto a cuore il sostegno alle attività locali come negozi, ristoranti e artigiani, che sono il cuore pulsante della comunità, così come la creazione di spazi di incontro come parchi o centri comunitari dove le persone possano conoscersi, stare insieme e costruire legami, tutto questo naturalmente con il coinvolgimento delle scuole, delle aziende e delle associazioni locali, perché solo insieme si può creare una vera rete di gentilezza.

2. Chi è stato, da piccolo, il tuo esempio di gentilezza?

Da piccola il mio esempio di gentilezza è stato senza dubbio mio nonno, che purtroppo non c’è più da molti anni, il suo modo di essere sempre calmo, di ascoltare gli altri senza mai commentare o giudicare, la sua capacità di trovare una soluzione per tutto e per tutti sono stati per me insegnamenti preziosi, e il fatto che ancora oggi, a distanza di 16 anni dalla sua scomparsa, molte persone lo ricordino come una persona speciale, dimostra quanto la gentilezza lasci un segno profondo nella propria vita e in quella degli altri.

3. Qual è una parola gentile che usi sovente con i tuoi concittadini?

Una parola che amo molto usare e che associo fortemente alla gentilezza è condivisione, una parola che oggi viene spesso legata ai social, ma che ha un significato molto più profondo, per me condividere significa offrire il proprio tempo, le proprie risorse o il proprio ascolto a chi ne ha bisogno, senza aspettarsi nulla in cambio, è un gesto di generosità che può prendere molte forme come condividere il tempo attraverso il volontariato o l’ascolto, condividere le risorse come cibo o vestiti, condividere le proprie conoscenze per aiutare gli altri a crescere, oppure condividere empatia, offrendo sostegno emotivo a chi attraversa momenti difficili, la condivisione crea legami, connessioni, e rende più forte la comunità.

4. Come può la gentilezza rendere più unita la comunità, mettendo al centro i bambini

La gentilezza può diventare uno strumento potente per unire la comunità, soprattutto se si parte dai bambini, organizzare progetti di volontariato pensati per loro, come aiutare in una mensa o partecipare alla pulizia di un parco, può insegnare valori importanti, proporre attività inclusive che celebrano la diversità culturale attraverso giochi o laboratori aiuta i più piccoli a crescere con rispetto verso le differenze, creare programmi di mentoraggio tra adulti e bambini permette di trasmettere esperienze e conoscenze, mentre eventi comunitari come feste di quartiere o attività sportive offrono momenti di aggregazione e appartenenza, infine educare alla gentilezza attraverso la scuola, con giochi e attività mirate, può davvero costruire una nuova generazione più empatica, consapevole e unita.

5. Quando un cittadino si comporta con maleducazione verso la comunità, come lo correggeresti con la gentilezza?

Quando una persona si comporta con maleducazione verso la comunità credo che rispondere con gentilezza possa essere un approccio efficace, partire dall’ascolto attivo cercando di capire le cause o le frustrazioni dietro quel comportamento è fondamentale, poi è importante mostrare empatia, anche senza giustificare le azioni sbagliate, usare una comunicazione assertiva ma rispettosa aiuta a esprimere le proprie preoccupazioni senza alimentare il conflitto, offrire un aiuto concreto, se serve, può cambiare l’atteggiamento dell’altra persona, e infine essere un esempio di comportamento positivo può influenzare più di mille parole, perché la gentilezza non è debolezza, è una scelta consapevole che può trasformare anche le situazioni più difficili.

6. Come Assessore alla Gentilezza, cosa significa per te essere un costruttore di gentilezza?

Essere un costruttore di gentilezza significa per me cercare ogni giorno di fare la differenza nella vita degli altri attraverso piccoli gesti e azioni quotidiane, essere presenti, ascoltare, aiutare, accogliere e rispettare gli altri in ogni contesto, promuovere un ambiente inclusivo, positivo e attento ai bisogni di tutti, un costruttore di gentilezza è chi sceglie con consapevolezza di praticare empatia, di essere un punto di riferimento, di offrire sostegno, di promuovere energia positiva e costruire fiducia, è qualcuno che sa che anche un sorriso, una parola gentile o un gesto di aiuto possono avere un grande impatto, per me significa essere una presenza attiva, attenta e costruttiva nella comunità, contribuendo ogni giorno, con semplicità e autenticità, a renderla un posto migliore.