
Di Vagno Giuseppe

Intervista conoscitiva
Come alleni i giocatori alla gentilezza?
Alleno i miei ragazzi provando ad inculcare loro i valori più profondi, ma in fondo semplici e basilari di Sport….quello vero, fatto di competizione, sano agonismo ma soprattutto rispetto per il compagno e l avversario….. quest’ultimo mai un “nemico” ma semplicemente un nostro “amico” indossante un divisa da gioco diversa dalla nostra.
Da piccolo chi è stato il tuo “allenatore” di gentilezza?
Lo è stato è lo è tuttora che ha compiuto i suoi 70 anni il prof Donatantonio Lestingi, mio insegnante di educazione motoria, poi diventato in oltre trent’anni il mio secondo padre.
Una parola gentile che usi sovente con i tuoi giocatori?
Ce ne sarebbero tante ma credo che non siano le parole ad esprimere gentilezza verso i miei ragazzi quanto il mio atteggiamento autorevole, mai autoritario, che spero induca in loro senso di protezione, lealtà ed allo stesso tempo grande divertimento.
Come può la gentilezza aiutare i bambini a vivere lo sport più serenamente?
La gentilezza, quella vera espressa con un 5, un sorriso è fondamentale affinché i ragazzi siano consapevoli di vivere lo sport come uno degli aspetti fondamentali per la loro crescita psico fisica.
Quando un giocatore sbaglia, come lo correggi con la gentilezza?
Divido i miei complimenti per loro rispettivamente in Bravissimo e/quasi Bravissimo…non credo serva aggiungere altro.