
Zanetti Massimo

Intervista conoscitiva
Come alleni i giocatori alla gentilezza?
Credo che la gentilezza sia il risultato di un percorso educativo e soprattutto emotivo importante. Questa strada ha come tappe significative la conoscenza e la comprensione di tre aspetti: rispetto, sacrificio e resilienza.
La Gentilezza quindi, cerco di allenarla mettendo sempre in primo piano l’essenza del mio sport : IL SOSTEGNO.
Da piccolo chi è stato il tuo “allenatore” di gentilezza?
La mia “allenatrice alla gentilezza” è stata mia mamma, che mi ha insegnato come sia edificante essere gentili con il prossimo, senza l ‘ausilio di gesti singolarmente eclatanti, ma semplicemente con l’abitudine alla gentilezza.
Una parola gentile che usi sovente con i tuoi giocatori?
Grazie.
Come può la gentilezza aiutare i bambini a vivere lo sport più serenamente?
Credo che un percorso tecnico, che usi la gentilezza come tassello importante all’interno della propria filosofia, aiuti i bambini\ragazzi a diventare adulti più propensi al sacrificio, in funzione del benessere della comunità e di loro stessi. Do ut des.
Quando un giocatore sbaglia, come lo correggi con la gentilezza?
Senza enfatizzare le esclamazioni errore! o sbagliato!; la gentilezza nel rispettare le scelte altrui, e nel suggerire le alternative più efficaci da intraprendere, aiuta i giocatori a migliorarsi senza paura di sbagliare.