Costruiamo Gentilezza

Ciolini Antonella

Località: Toscana / Vernio
Intervista conoscitiva

Come intendi costruire gentilezza nella tua comunità locale?

La gentilezza è nei nostri gesti, nelle nostre prese di posizione, nei documenti che elaboriamo, nelle iniziative che promuoviamo e che condividiamo insieme al territorio, nella considerazione che abbiamo dell’altro e in come riusciamo a coinvolgerlo ed aiutarlo.  Intendo costruire gentilezza attraverso esempi positivi rafforzando i rapporti interpersonali, il senso di comunità e di cittadinanza attiva perché credo possano essere “contagiosi”, in senso positivo naturalmente e diffondersi piano piano nell’intera comunità.

Da piccolo chi è stato il tuo esempio di gentilezza?

Il mio esempio di gentilezza è stato mio zio, viveva da solo in una casa di montagna lontano da casa mia. In quella abitazione antica lui non aveva nessuna comodità. Lavorava nei suoi campi inoltre diversi paesani lo chiamavano per lavori manuali nelle loro proprietà. Andavo a trovarlo circa ogni 15 giorni, nel fine settimana, me lo ricordo sempre con un cappello scuro in testa e con un abbigliamento sporco e trasandato. Inutili erano le parole di mia madre affinché indossasse abiti nuovi e puliti! Spesso quando arrivavamo a casa sua lui era ubriaco, la sua andatura barcollante e le sue parole erano senza un senso apparente. Ricordo che lui mi guardava sempre e mi sorrideva anche in quei momenti. Quando tutto finiva mi portava nella stalla dalle mucche e dai vitellini e mi raccontava, mi raccontava…  nei suoi racconti c’erano sempre parole di gentilezza per tutti. Quando è arrivato il momento in cui non poteva più abitare da solo, lo abbiamo accolto in casa nostra e come per miracolo non ha più bevuto un bicchiere di vino, neppure durante i pasti! Sicuramente la sua solitudine la compensava rifugiandosi nell’alcol. Parlavamo di tutto durante le giornate, mai una brutta parola o un brutto gesto nei confronti di nessuno, rispetto per gli altri e sorrisi per tutti.

Una parola gentile che usi sovente con i tuoi concittadini?

Il sorriso secondo me vale di più di ogni parola. Avendo anche la delega al sociale e al sanitario insieme a quella alla solitudine, dopo aver parlato con i miei concittadini dico spesso: “io ci sono e ci sarò sempre”.

Come può la gentilezza rendere più unita la comunità mettendo al centro i bambini?

Insegnare la gentilezza ai bambini vuol dire avere degli adulti migliori. La gentilezza fa bene sia a chi la riceve ma anche a chi la pratica ed essere gentili fin da piccoli vuol dire crescere più forti nel rispetto degli altri e creare una società migliore.

Quando un cittadino si comporta con maleducazione verso la comunità, come lo correggeresti con la gentilezza?

Non sempre è facile ma prima di tutto sempre con il sorriso! Le persone vanno ascoltate, c’è tanto bisogno di sentirsi ascoltati, questa è la mia correzione poiché al termine della conversazione spesso un punto di incontro si trova sempre.

Come Assessore alla Gentilezza, cosa significa per te essere un costruttore di gentilezza?

Per me vuol dire proprio agire con gentilezza affinché questa diventi una pratica diffusa al fine di creare una comunità, una società accogliente e felice.