
Mammì Francesco

Intervista conoscitiva
Chi rappresenta per te un bell’esempio di gentilezza?
Mi viene in mente il film di Massimo Troisi ” Il Postino “, un esempio di gentilezza, eleganza e delicatezza che hanno caratterizzato tutta la vita professionale artistica di questo straordinario comico napoletano. L’ambientazione nella piccola isola e la meravigliosa colonna sonora fanno da cornice a questo modello di gentilezza.
Come accogli i bambini? E come trasmetti loro la gentilezza?
Guardandoli negli occhi con il sorriso, tranquillizzandoli con la pacatezza della voce e con gesti affettuosi, concedendo loro il tempo di prendere confidenza con la sala medica colorata, ricca di libri e di giochi. Per trasmettergli la gentilezza dobbiamo essere, noi per primi, ad utilizzare atteggiamenti rispettosi e gentili, sapere parlare e confrontarci con loro, aiutandoli così a riconoscere il valore e la forza della gentilezza.
Una parola gentile che usi sovente con i bambini?
Nel rivolgere a loro il saluto, mi piace chiamarli, da subito, con il loro ” nome “.
Cosa significa per te prendersi cura di qualcuno con la gentilezza?
Dedicare tempo alla relazione con il bambino e la sua famiglia, dando priorità all’ascolto ed alla comunicazione.
Come può la gentilezza aiutare a prendersi cura del benessere dei bambini?
La gentilezza, favorendo la relazione, aiuta ad instaurare un rapporto di fiducia e, talvolta, anche di confidenza e di complicità, elementi di fondamentale importanza nel rapporto tra bambino, famiglia e pediatra.
Cosa significa per te essere costruttore di gentilezza?
Prestare attenzione, nel processo di cura, ai bisogni emotivi, affettivi e sociali dei bambini, parlando prima di tutto con loro, senza essere invadente e sempre nel rispetto dei loro tempi e dei loro sentimenti.