L’Assessore di Grosseto Angela Amante risponde ad alcune domande sulla Giornata della Gentilezza ai Nuovi Nati

La Città di Grosseto é stata la prima ad aderire alla 3° Giornata Nazionale della Gentilezza ai Nuovi Nati. L’Assessore alla Gentilezza Angela Amante, insieme al Sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna accoglieranno i 439 bambini nati nel 2022 e residenti nella città che amministrano. A questo proposito l’Assessore alla Gentilezza Angela Amante ha riposto ad alcune domande.
In qualità di assessore alla gentilezza perché è importante accogliere i nuovi nati nella comunità?
Accogliere i nuovi nati nella comunità é un modo gentile per offrire ai bambini e alle loro famiglie e simbolicamente a tutta la comunità un messaggio di vicinanza e di sostegno in questo delicato momento della nascita dei loro figli.
Una volta si diceva che “per crescere un bambino serve un intero villaggio”. In quale modo secondo te la comunità, nella quotidianità, può supportare le famiglie nella crescita dei nuovi nati?
Questo noto proverbio africano mette in rilievo quanto sia importante per ogni essere umano sentirsi parte di un insieme. La famiglia è il primo tassello di questo insieme, ma non l’unico, c’è tanto bisogno di un villaggio/comunità che riesca a mettere al centro di esso il bambino con i suoi bisogni. Una volta c’era la famiglia allargata, la comunità educante, le relazioni umane solide, reti di vicinato partecipi e amicali. Oggi tutto questo non c’è più nelle nostra società, servono quindi iniziative di supporto alla famiglia nel periodo post-nascita, ma anche sulla cultura della cura e della fiducia, sulla solidarietà, sulla necessità di tessere nuovi legami sociali e comunitari. L‘educazione deve essere considerata come un’impegno collettivo che coinvolge tutta la comunità. Ogni situazione di incontro sociale e scambio diventerà una risorsa preziosa per educare e arricchire i bambini di potenzialità da spendere nella comunità di appartenenza.
Perché secondo te i bambini sono importanti per la comunità?
L’idea dell’infanzia nella società contemporanea è ancora lontana da essere quella reale, ma ci sono importanti segni di risveglio che fanno ben sperare. Tutto parte dall’educazione, dal mettere il bambino al centro dell’apprendimento, dal rendere la crescita qualcosa di partecipato, dal non giudicare, dal lasciare il giusto spazio all’espressione e dal capire che anche noi adulti abbiamo molto da imparare dai bambini. Educare i bambini di oggi ci porta a confrontarci con loro, a cercare di capire meglio ciò che li interessa, significa inoltre, garantire un futuro migliore agli adulti di domani.
Che comunità ti piacerebbe costruire per i bambini di oggi e quelli di domani?
Il mio sogno sarebbe una comunità dove le persone interagiscano tra loro con rapporti di amicizia e collaborazione, dove non regni l’indifferenza ma la vicinanza e la gentilezza tra individui , dove le persone pensano e realizzano luoghi e centri sicuri dove crescere e far giocare i bambini, dove le persone collaborano con la pubblica amministrazione e con le forze dell’ordine per offrire una comunità solida e sicura per i bambini di oggi e quelli di domani.